“Un miliardo di donne violate è un’atrocità” sostiene Eve Ensler, “un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione.
Sono partita da questa frase pronunciata da Eve Ensler, autrice de I monologhi della vagina, attivista e fondatrice del V-Day, per decidere di ballare ogni 14 febbraio.
E sempre da questa frase ho deciso che ballare insieme tutte significa produrre un’onda ossitocinica che invade tutt*, nessun* esclus*.
Un miliardo di donne, un numero assurdo e atroce se lo si associa alla violenza.
Un numero incredibile e rivoluzionario se rappresentato da mille storie di donne che prendono forma attraverso un corpo unico che balla e racconta.
Perché attraverso il ballo passa la rivoluzione. Una rivoluzione che non necessita di parole ma di azioni confluenti verso un unico obiettivo, un corpo che avvolge e coinvolge in una danza liberatoria e antica.
Ballare significa centratura, ascolto e libertà.
Ballare insieme ad altre donne significa sorellanza e consapevolezza.
Ballare davanti alle nostre figlie o ai nostri figli, alle nostre compagne o ai nostri compagni, alle nostre madri o ai nostri padri significa orgoglio e crescita.
Ballare davanti a tutte le forme di violenza subita significa ribellione e coraggio.
Ballare il 14 febbraio in una piazza incuriosita significa promuovere la cultura del rispetto.
Perché la rivoluzione parte da me, ogni giorno.
Attraverso il mio scegliermi, accogliermi e amarmi: scelta coraggiosa e concreta
che necessita di un costante ri-conoscermi dentro.
Perché contro la violenza sulle donne e le bambine serve una vera rivoluzione, a partire da ognuna di noi, dentro di noi.
Perché praticare verso di me atti gentili significa imparare ad amarmi e rispettarmi.
Spezzare le catene della violenza, i maltrattamenti fisici, le mutilazioni genitali, l’incesto e la schiavitù sessuale a cui una donna su tre è sottoposta in ogni luogo del mondo, questo il mio obiettivo.
Liberare il mio corpo e la mia mente per sentirmi parte consapevole di un corpo unico e meraviglioso, il mio impegno di ogni giorno.
Il 14 febbraio io ballo, e voi?
Cecilia Gioia