Non sta mai ferma/o… è tranquilla/o solo quando dorme

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Ci sono bambini, in particolare nell’età della scuola dell’infanzia (3-6 anni) instancabili e curiosi a cui spesso è difficile stare dietro. Un bambino estremamente vivace ha tutti i tratti del temperamento amplificati. E’ molto sensibile, energetico, motoriamente espressivo e manifesta la gioia e la rabbia con estrema facilità. Le manifestazioni comportamentali che caratterizzano un bambino vivace non sono solo percepite come eccessive, ma presentano una frequenza e continuità elevata, che condiziona la capacità del genitore di trovare un buon equilibrio fra intervenire troppo e intervenire troppo poco.

Spesso le eccessive stimolazioni derivanti da un numero elevato di attività, le gelosie dovute all’arrivo di un fratellino o di una sorellina, il bisogno fisiologico di muoversi all’aria aperta e la richiesta costante di attenzione possono dare vita ad una serie di manifestazioni comportamentali “incontenibili”. E’ importante, come genitore, comprendere questa serie di comportamenti, come la comunicazione di un bisogno, ricordando di dare valore a tutto questo perché espressione libera e senza filtri del proprio bambino. L’accettazione priva di giudizio pone noi genitori in una posizione di accoglienza rispetto a questa particolare esuberanza espressiva del nostro bambino. Infatti attraverso il loro continuo “sconfinare” i nostri figli esprimono il bisogno di attirare la nostra attenzione e la richiesta di un maggiore contenimento da parte delle figure genitoriali.

Vivere con un bimbo estremamente vivace non è semplice, a causa dell’esuberanza spesso caotica e imprevedibile dei suoi atteggiamenti. Questa suo modo di esprimersi condiziona inevitabilmente i genitori, gli insegnanti e i compagni, ma anche e soprattutto lo sviluppo cognitivo e comportamentale dei bambini stessi. Spesso si crea un vero e proprio condizionamento sul bambino a causa dei feedback negativi che riceve in risposta alla sua espressiva vivacità.

Spesso il genitore vive un senso di frustrazione e inadeguatezza rispetto all’eccessiva vivacità del figlio. La sua difficoltà a contenere e comprendere tale irrequietezza lo spinge, alcune volte, a percepirsi come genitore inefficace trasmettendo al bambino sentimenti di rabbia e impotenza. Tutto questo influenza negativamente la percezione che il bambino ha di sé condizionando lo sviluppo di una sana autostima e senso di efficacia, fondamenta necessarie per crescere. I bambini devono essere incoraggiati a sviluppare il loro potenziale, non etichettati.

Come genitore mi rendo conto delle difficoltà che si incontrano quotidianamente nel vivere con bambini estremamente vivaci. Il primo passo è ascoltarsi per comprendere quali emozioni risveglia in noi il comportamento di mio figlio. L’ascolto delle nostre emozioni come genitori ci permette di riconoscere ed eventualmente esprimere una serie di emozioni, spesso poco piacevoli, che inevitabilmente tendiamo a nascondere.

Il secondo passo è mettersi alla sua stessa altezza, guardandolo negli occhi e parlando con tono di voce dolce e moderato, facendo leva sui punti di forza del nostro bambino, quali l’energia e la sua creatività. Nei momenti di crisi il genitore può fermare il flusso di vivacità attraverso un abbraccio che sospende l’azione e che conquista l’attenzione del bambino. Attraverso un sano contenimento e dei confini ben definiti, il bambino percepisce la presenza del genitore non come giudicante, ma accogliente. La fermezza e la coerenza delle regole fornisce al bambino degli argini in cui sentirsi più sicuro.

E ricordiamo che la vivacità nei nostri bambini è un diritto, e come tale va rispettata e accolta.

Cecilia Gioia

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