
Foto dal web
Ho calcolato che in media una mamma accompagna i propri figli da una parte all’altra della città, scarrozzandoli nei vari compleanni dei compagni da 1, 5-2 volte al mese. A tutto questo aggiungi l’estrema difficoltà a ricordare i regali degli anni passati, correndo spesso (sic) il rischio di replicare, il risultato che emerge è un’esposizione sistematica a situazioni stressanti e spesso decisamente “scomode”. E allora che fare?
Dopo 12 anni di sovraesposizioni costanti a questi eventi ciclici e, nel mio caso, al quadrato (sono una BisMamma) ho deciso di affrontare il tutto puntando agli aspetti positivi dei compleanni, crocevia di mamme e papà spesso affannati dagli innumerevoli incastri quotidiani.
E quindi mentre aspetto il fatidico giorno, sfrutto la preparazione del biglietto da dare al festeggiato di turno come attività da proporre ai miei bambini; tempo di realizzazione, circa mezz’ora che utilizzo per una doccia veloce e shampoo, piuttosto che una manicure con annesso smalto o altre attività che spesso sono costretta a rimandare. Ovviamente il tempo di realizzazione del piccolo manufatto si allunga se proponiamo un biglietto decorato con collage o quant’altro.
L’acquisto poi del regalo è una buona occasione per ritagliarsi del tempo rubato per fare uno shopping veloce giustificandolo come ricerca accurata per un regalo utile e educativo per il piccolo festeggiato.
E arriva il giorno della festa e tra un incastro e l’altro, un buco tra gli appuntamenti segnato nella mia agenda e un ritardo, ormai cronico e inconsapevole (?) parto con i miei bimbi alla ricerca di un nuovo asilo o ludoteca dove si terrà la festa.
E ci si ritrova, tra gli sguardi spesso stanchi, mentre l’animazione ci accoglie e coinvolge immediatamente i bambini in giochi di magia. Anche in questo caso, un rapido sguardo mi permette di localizzare un luogo confortevole per seguire i miei bambini e il flusso dei miei pensieri. E mentre riapro l’agenda, sperando di riuscire ad organizzare la prossima giornata lavorativa, la mamma di turno si avvicina e in quel momento esatto capisco che la mia ultima speranza di godere di un momento per me, si è definitivamente spenta e con essa la possibilità di sfuggire.
E allora che compleanno sia, chiudo l’agenda, abbraccio una mamma e punto la torta. Il resto potete immaginarlo, ed il ritorno in macchina mentre osservo dallo specchietto lo sguardo soddisfatto dei miei figli mi ripaga di tutto il resto, mentre ripeto a mente la prossima data di compleanno da ricordare perché: “Ovviamente i tuoi figli ci saranno? Guarda che vi aspetto, ci conto”.
Ce la posso fare, lo so, sono una BisMamma.
Cecilia Gioia
Tratto da Le nuove mamme