E’ un momento unico, denso di vuoti che riempiono e di silenzi che nutrono.
Perché quando una psicoterapia termina, la senti nell’aria e il setting rivela un passaggio evolutivo denso di significanti e significati. Noi psicoterapeuti questo momento lo conosciamo bene perché racconta una storia e una relazione costruita con passione. Perché di una relazione si tratta, di un appuntamento settimanale fatto di attesa, di riflessioni, di approfondimenti e di domande. Ogni Persona che ho accolto nel mio studio è una storia da ascoltare, una relazione da costruire, una fiducia da consolidare attraverso mille prove e mille ascolti. Noi psicoterapeuti siamo così, costruiamo relazioni terapeutiche attraverso l’ascolto attivo, l’empatia e l’accettazione dell’altro come un valore unico e promuoviamo il potere della Persona verso il cambiamento. Tutto questo richiede tempo, passione, consapevolezza e centratura costante del proprio Sè, strumenti che accompagnano quotidianamente il nostro lavoro ricordando a noi stessi il significato di una professione densa di emozioni. Perché quando emerge nella Persona che mi ha scelto un processo di cambiamento, so di aver stabilito con Lei un’alleanza terapeutica che protegge la relazione dalle innumerevoli resistenze che la psicoterapia può far emergere. E’ un percorso complesso e (im)prevedibile la psicoterapia: si può cadere e ci si può rialzare più volte. E ci si può scoprire sorprendentemente forti o incredibilmente fragili, perché è difficile scegliere di percorrere nuove strade. E’ un atto che richiede grande coraggio e FIDUCIA, verso sé stessi, verso il terapeuta scelto e la RELAZIONE.
La relazione che propone, protegge, nutre e accompagna la Persona verso un passaggio progressivo di autonomia evolutivamente sana e sostenibile. Ed è proprio lì che il percorso cambia forma, si consolida e si riempie di silenzi che raccontano una crescita consapevole attraverso una relazione che si prende cura e sostiene nuovi passi.
Galileo Galilei diceva: “Non puoi insegnare qualcosa ad un uomo. Puoi solo aiutarlo a scoprirla dentro di sè”. Ecco, quando si è raggiunto tutto questo, al momento del saluto, io dico sempre alla Persona che mi ha scelto come sua psicoterapeuta: “Abbiamo davvero fatto un buon lavoro, perché abbiamo scelto di farlo insieme”.
M. Cecilia Gioia