Ho deciso quindi, di volermi bene. Davvero.
Provo a farlo ogni giorno, con gesti e pensieri che strategicamente si trasformano in piccoli rituali di attenzioni, ricordando a me stessa chi sono.
Ho deciso di ripetermi ogni giorno “io sono una bella persona” e di credere completamente al valore di queste parole che svelano il mio essere nel mondo, consapevolmente.
Perché questa vita è un dono e va celebrato, con gesti amorevoli e accudenti.
Perché non posso accogliere l’altro Me se faccio fatica a riconoscermi nei miei bisogni. E non li accolgo.
Perché davvero credo che ognuno di noi è un “essere speciale” e che il suo stare sulla terra sia un’occasione unica da scoprire.
Perché se imparo a rivolgermi a me stessa amorevolmente, la mia comunicazione interpersonale migliorerà.
Perché se mi abbraccio e sono felice, le mie braccia impareranno a riconoscere le meravigliose differenze individuali delle persone che incontreranno.
E se mi osservo e imparo a conoscermi, il mio ascolto diventerà ampio e farà spazio ai bisogni dell’altro Me.
E se mi esercito al silenzio nutriente con me stessa, imparerò a fare a meno del rumore di sottofondo che la relazione con l’altro spesso comporta.
E imparerò a guardarmi amorevolmente, riempiendomi di vita e di promesse.
Si, perché di promesse si tratta. Di sigilli e di speranze che quotidianamente consolidano un complesso rapporto, ahimè spesso ambivalente, con noi stessi, fatto di odio e amore e di scarsa accettazione di sé.
Ecco, io a questo modo di viversi voglio dire basta, imparando a volermi bene.
In ogni attimo, perché scintilla consapevole di me.
Cecilia Gioia