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Da un pò di tempo sto allenando la mia mente e il mio sguardo sulla ricerca quotidiana di quello che c’è.
Un’esercizio semplice, ma che richiede grande impegno e determinazione. Almeno per me e per la mia tendenza a distrarmi e cercare altrove.
E invece sto, osservo, alcune volte provo a sfuggire ma poi ritorno.
Mi soffermo e alleno la mia mente, mi dedico ai dettagli, a tutte quelle piccole sfumature che spesso sfuggono ad uno sguardo frettoloso e abituato, piuttosto, a cercare quello che manca.
Invece sosto, alcune volte con fatica, su quello che c’è.
E quando riesco, trovo equilibrio e pace, perchè finalmente “vedo” con gli occhi e con il cuore. E sento che quello che c’è è davvero molto, quasi da scoppiarmi il cuore, perchè mi sento “piena” e “centrata” nella vita che abito. E nelle relazioni che incontro.
Da quando mi alleno a sostare in quello che c’è ho imparato a stare negli imprevisti, a gustarne l’imprevedibilità e l’effetto che hanno su di me, senza giudicarmi.
Da quando mi soffermo in questa quotidiana ricerca ho scoperto che le relazioni interpersonali possono terminare, semplicemente perchè si è concluso un ciclo. Senza cercare colpe, senza attribuirmi ulteriori carichi emotivi che non mi spettano. Semplicemente lascio andare e sposto il mio sguardo altrove, su quello che c’è.
Da quando, mi riconosco il diritto di volermi bene, mi nutro di quello che ho.
E questo mi piace. Davvero.
Cecilia Gioia