Il narcisismo è un tratto di personalità presente in ognuno di noi e utilizzato come difesa del proprio sé. In psicologia evolutiva il narcisismo è inteso come avere una prospettiva centrata su di sé, strategia naturale che permette al bambino di esprimere dolore fisico e disagio emotivo, soprattutto quando non ha ancora acquisito l’utilizzo del linguaggio. La capacità di riconoscere ed esprimere i propri bisogni piangendo, gli permette di ottenere l’accudimento necessario per sopravvivere. Alla luce di questo il narcisismo sano permette lo sviluppo di un attaccamento sicuro, sostenuto da una capacità adattiva di entrare in relazione con gli altri mantenendo la giusta distanza.
Questo permette lo sviluppo di una serie di caratteristiche di personalità che ben si identificano in una persona assertiva, capace di raggiungere un certo livello di successi e riconoscimento dagli altri, con specifiche competenze empatiche che facilitano relazioni efficaci e soddisfacenti.
La differenza tra il narcisismo sano e quello patologico è evidenziata dalla completa mancanza di empatia e la tendenza a reagire difensivamente quando la persona sente di ricevere una potenziale ferita al proprio valore.
Questa modalità reattiva si caratterizza nel Sottotipo Overt da un senso di superiorità e disprezzo, attraverso il non riconoscimento delle proprie azioni, una elevata autostima, una bassa tolleranza alle critiche, ossessione per il successo, necessità di dominare o comandare, mancanza di empatia. Viceversa nel Sottotipo Covert è evidente l’evitamento del confronto con l’altro percepito come spaventante, introversione, vulnerabilità, alta sensibilità ai giudizi e alle critiche, svalutazione di sé e idealizzazione degli altri. I narcisisti overt sono grandiosi e arroganti per riuscire a nascondere l’insicurezza e la depressione. Al contrario i covert sono insicuri e timidi per nascondere il nucleo grandioso.
Spesso i due sottotipi coesistono, ma molti narcisisti mostrano in maniera più evidente uno dei due sottotipi.
Il DSM 5 (il testo di riferimento per gli psicologi e psichiatri di tutto il mondo) presenta il Disturbo Narcisistico di Personalità come un quadro pervasivo di grandiosità (nella fantasia o nel comportamento), necessità di ammirazione e mancanza di empatia, che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1) ha un senso grandioso di importanza (per es., esagera risultati e talenti, si aspetta di essere notato come superiore senza una adeguata motivazione);
2) è assorbito da fantasie di illimitati successo, potere, fascino, bellezza, e di amore ideale;
3) crede di essere “speciale” e unico, e di dover frequentare e poter essere capito solo da altre persone (o istituzioni) speciali o di classe elevata;
4) richiede eccessiva ammirazione;
5) ha la sensazione che tutto gli sia dovuto, cioè, la irragionevole aspettativa di trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative;
6) sfruttamento interpersonale, cioè, si approfitta degli altri per i propri scopi;
7) manca di empatia: è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri;
8) è spesso invidioso degli altri, o crede che gli altri lo invidino;
9) mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti e presuntuosi.
Un ulteriore elemento diagnostico è l’abuso di sostanze (es. tabacco, alcol, cocaina), che rappresenta un tentativo disfunzionale di curare l’irrequietezza e il mal di vivere, tipici di questa patologia.
Solitamente il narcisista patologico nella prima infanzia non ha ricevuto un accudimento adeguato perché figlio di genitori anaffettivi o passivo aggressivi. Ecco perché ha sviluppato, come difesa da questa situazione, una percezione grandiosa di sé, organizzando la propria vita facendo a meno dell’amore degli altri e non richiedendo il loro sostegno. Non riconoscere i propri bisogni sviluppa nel narcisista un atteggiamento di distacco e di superiorità ma allo stesso tempo di continua lotta per ricevere attenzione e ammirazione dagli altri.
Spesso le persone con disturbo narcisistico di personalità intraprendono un trattamento di psicoterapia quando sviluppano stati depressivi generati dalla percezione di una profonda discrepanza tra le aspettative idealizzate e la realtà. Tale condizione produce un senso di disperazione, stati d’ansia, depressione, altri quadri sintomatologici o problematiche comportamentali che inducono il narcisista a richiedere un trattamento psicoterapeutico, eventualmente associato a terapia farmacologica. I sintomi di ansia e depressione e altri sintomi emotivi costituiscono il primo obiettivo del trattamento. In particolare, la terapia cognitivo comportamentale identifica le modalità di pensiero disfunzionali sostituendole con altre più adattive. Nello specifico si lavora sulla ristrutturazione cognitiva per limitare nella persona narcisista il “pensiero tutto o nulla” che consiste nel considerarsi o meravigliosamente superiori o completamente senza valore sostituendole con convinzioni alternative e realistiche. La terapia è generalmente a lungo termine date le difficoltà a modificare tratti così radicati e permette di aiutare i pazienti a entrare in contatto con i propri bisogni emotivi, insegnando loro modalità adattive per soddisfarli.
M. Cecilia Gioia
Bibliografia
- American Psychiatric Association (2014). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta editione. DSM-5. Milano: Raffaello Cortina Editore.
- Kernberg, O. F. (1998). Pathological narcissism and narcissistic personality disorder: Theoretical backgroundand diagnostic classification. In E. Ronningstam (Ed.), Disorders of narcissism: Diagnostic, clinical,and empirical implications (pp. 29−51). Washington DC: American Psychiatric Press
- Wink, P. (1991). Two faces of narcissism. Journal of Personality and Social Psychology, 61, 590-597.
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