La depressione post-partum può essere determinata da fattori ormonali, fisici, psicologici, sociali e cognitive. Se i sintomi perdurano oltre le due settimane, è necessario rivolgersi a uno specialista.
Si manifesta quando la donna presenta da e per almeno due settimane umore depresso, mancanza di piacere e interesse nelle abituali attività e almeno cinque di questi sintomi: disturbi del sonno e/o dell’appetito, iperattività motoria o letargia, faticabilità o mancanza di energia, sensi di colpa, bassa autostima, sentimenti di impotenza e disvalore, ridotta capacità di pensare o concentrarsi e pensieri ricorrenti di morte.
La maternity blues, o tristezza post-partum, è una sindrome benigna transitoria che interviene nelle prime 48 ore dopo il parto. Di norma si risolve spontaneamente entro una settimana.
È importante identificare le donne con maternity-blues poiché il 20% di esse presentano un episodio depressivo maggiore nel primo anno dopo il parto.
Le cause della depressione post-partum sono molteplici e coinvolgono fattori ormonali, fisici, psicologici, sociali e cognitivi.
Se i sintomi riscontrati sono di entità maggiore rispetto a quelli di un semplice “baby blues”, la depressione post-partum può essere affrontata in ambito medico in modo differente a seconda del tipo e della gravità dei sintomi.
Le cure possono consistere nella psicoterapia e nella partecipazione a terapie di gruppo con donne che manifestano la stessa sintomatologia; nell’eventuale assunzione di ansiolitici e antidepressivi, che sono cure possibili, ma da assumere comunque sotto controllo medico e valutando l’eventuale sospensione dell’allattamento.
È necessario rivolgersi ad uno specialista se i sintomi sono di una entità allarmante o comunque persistono oltre le due settimane, se si ha la sensazione di poter fare del male a se stesse o al proprio bambino e se i sintomi di ansietà, paura e panico si manifestano con grande frequenza nell’arco della giornata.
Cecilia Gioia
tratto da: http://www.depressionepostpartum.it/main/?page_id=155