Sono tante, troppe, ognuna con la sua storia ed il suo inizio.
Sono piccoli e grandi segni tracciati sulla nostra pelle e sul nostro cuore.
Graffi, tagli, cicatrici che ci rendono uniche, come le nostre innumerevoli vite che viviamo.
Siamo donne e madri che convivono con segni spesso indelebili e profondi, che richiamano ad antiche memorie, emozioni vissute e tracciate.
Le cicatrici parlano di noi, raccontano e si raccontano luoghi segreti, spesso riservati e protetti, perché sensibili.
E le percezioni si alterano, la sensibilità recisa e interrotta dà luogo a nuove sensazioni, spesso anestetizzate.
Le cicatrici spesso sono chiusure, blocchi energetici dove fermarsi e sostare, spessori di pelle ricucita e ancora dolente.
E come segni indelebili e infiniti necessitano di cure, di carezze e di parole sussurrate; e per essere nutrite hanno bisogno di ricongiungersi ai ricordi e alle emozioni filtrate da spessori di pelle, spesso intaccate.
Le cicatrici fanno parte di noi e di chi le ha provocate, in un racconto che riecheggia nella nostra pelle e nel nostro cuore e che spesso, fa ancora male.
Ricongiungiamoci alle nostre cicatrici, accarezzando la nostra storia.
Cecilia Gioia