Accompagnare il parto e la maternità

Accogliere una madre significa spogliarsi di tutte le proprie debolezze, dei piccoli o grandi conflitti, degli innumerevoli dubbi sperimentati attraverso la propria maternità, per abbracciare senza ostacoli le sue emozioni e i suoi bisogni.

Significa “stare” in uno spazio che nutre e denutrisce perché ricco di vissuti, spesso trigger inconsapevoli di emozioni già provate.

Accogliere una madre significa scalare una montagna senza tregua, perché si è avvolti da una tempesta di emozioni che spesso lascia senza fiato.

Ecco perché, spesso, il silenzio è il miglior strumento di sempre. Ottimo contenitore che contiene, rielabora e trasforma spesso contenuti dolorosi in cicatrici di cui prendersi cura.
Significa camminare insieme, mai accanto, ma un passo indietro per ripercorrere con lei i suoi passi, segni indelebili e significativi del suo passaggio. Significa gioire con lei e piangere, mentre le pance si allineano in emozioni di sempre. Significa “sentire” attraverso il contatto il vibrare sorprendente della vita o il suono sordo di una pancia che ha contenuto per via di un’attesa interrotta.
Ecco perché le pratiche psicoterapeutiche si mescolano poi al personale “sentire” del qui ed ora, dove un rapporto terapeutico si consolida, per sempre, durante le ore del travaglio e del parto. Momenti unici in cui il setting abituale a cui noi psicoterapeuti siamo abituati si trasforma in una sala parto o una sala operatoria. E nuovi strumenti riempiono questi momenti di attesa.

E mentre il respiro si sincronizza e la voce guida l’attività contrattile di un utero che mette al mondo o di un varco segnato sulla pancia per nascere, il contatto oculare consolida e dà forza. Le mani si stringono, gli abbracci sostengono, le parole si mescolano in un canto che accompagna. E si va avanti per ore, tutto il tempo necessario per assistere un miracolo che saluta il mondo con un pianto o con un assordante silenzio.
Accogliere le madri per me è tutto questo e altro ancora, un passo indietro, sempre.

Cecilia Gioia

articolo tratto da : http://www.bambinonaturale.it

doula2

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